Questo è il resoconto di una giornata particolare, alla volta di Marina Romea, sulla costa adriatica a due passi da Ravenna, per partecipare all’edizione romagnola del barCamp. C’è stata incertezza fino all’ultimo sulla nostra partecipazione, ma un colpo di coda dell’ultima ora ha fatto si che decidessimo di andare: nella lista dei campers risulto infatti al numero 193 su 197… per fortuna non sono l’ultimo! La spedizione era composta, oltre che da me, da Sara, la mia ragazza e da Albert, noto video publisher del settore, oltre che dal fido Pandarancio, mezzo di trasporto giovane ma ormai rodato, con quasi 10.000 km di viaggio in sei mesi!
Abbiamo deciso per una partecipazione soft, di una sola giornata, partendo da Firenze alle 8.30, sperando di arrivare al Camp prima delle undici… certo non avevamo intenzioni troppo mattiniere, ma gli impegni e la stanchezza accumulata nella passata settimana ci hanno fatto escludere una partenza all’alba. Il risultato è stato che siamo arrivati non troppo prima del pranzo, programmato nell’occasione alle 12.30 e costituito da un porzione dei mitici cappelleti al ragù, offerti dallo sponsor. Gnam!!
La giornata è stata sicuramente bella e intensa: a dire il vero mi è mancata un po’ la mole e la varietà degli interventi che ho potuto gustarmi a Roma alla mia prima partecipazione a un barCamp, però devo ammettere che anche qui gli stimoli non sono mancati e il gioco ha valso la candela.
Un saluto particolare ai ragazzi di Ciao Robot che hanno presentato un’esperienza da loro stessi definita un documentario sulla nascita della Roboetica. I ragazzi vengono dalla Scuola di Robotica di Genova e nel loro intervento, spostato dopo pranzo per ragioni tecniche, hanno presentato lo stato dell’arte attuale della loro disciplina, provando però anche a prefigurare scenari futuri in cui tecniche di robotica più evolute potrebbero avere un impatto molto forte sulla società: da qui l’esigenza della nascita di una roboetica, che provi a valutare cosa è giusto e cosa no in questo campo, prima che eventuali problematiche si presentino realmente. Una missione come loro stessi hanno ammesso un po’ utopistica, però di certa importanza e sicuro interesse.
Ma le magie del RomagnaCamp non si fermano qui: forti emozioni ha suscitato la presentazione di Livia Iacolare, giovane publisher di origini napoletane che ci ha presentato la nascita dell’edizione italiana del network di Intruders TV. È stata anche un’occasione per parlare dei temi caldi che riguardano le Web TV oggi, in particolare quello del modello di business. Ci sembra di capire che oggi anche i grossi network si lancino in questo campo senza avere idee chiare, investendo nella produzione di contenuti e nella creazione di brand senza prevedere utili a breve termine. Molti pensano alla pubblicità, ed è inevitabile che sia così, però non è detto che modelli di advertising clonati dalla televisione classica siano esportabili direttamente nell’ambito web. Un saluto a Livia, ti terremo d’occhio! 😉
Tanti altri gli interventi degni di interesse; qualcuno anche tra quelli meno interessanti, bollabili un po’ troppo come pubblicità piuttosto che informazione; ma non siamo qui per puntare il dito. Vorrei solo aggiungere qualche bel neologismo che l’espansione del web 2.0 sta portando a galla, a mo’ di effetto collaterale: embeddare e streamare sono due predicati verbali che adesso potrebbero sembrare un po’ strani all’inclito orecchio dell’ascoltatore, ma che son certo in un futuro non lontano veleggieranno verso un giusto riconoscimento da parte dell’Accademia della Crusca. Chiudo infine con un simpatico slogan tratto da uno degli interventi, che esprime bene anche lo spirito di questo blog: “estremizzo, banalizzo e polemizzo“!
Arrivederci al prossimo Camp!
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